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ANALISI TRANSAZIONALE

Scienza e Umanità

La mia passione per l’AT inizia nelle comunità. Mentre lavoravo come educatrice, da un lato accompagnavo i miei utenti al reintegro sociale in una quotidianità estremamente pratica, dall’altro approfondivo i diversi approcci di intervento teorici. Riflettevo sul come poter far stare insieme questi due aspetti e tra le diverse osservazioni maturate in quegli anni, e che poi hanno influenzato il mio cammino personale e professionale, la più importante riguardava il funzionamento resiliente dell’essere umano, ovvero come le persone – me stessa inclusa – seppur in condizioni di estrema difficoltà o dolore, menifstassero una tendenza alla sanità e al benessere. Mi chiedevo come potessi io potenziare e sostenere questo funzionamento innato lavorando con le persone.

Correvano i primi anni 2000 quando scoprivo e iniziavo con passione il mio percorso di studi come Counsellor in Analisi Transazionale, disciplina che riesce a far collimare gli aspetti pratici della relazione di aiuto con quelli teorici e, soprattutto, la cultura scientifica con quella umanistica.


“L’Analisi Transazionale è una teoria della personalità e una psicoterapia sistematica ai fini della crescita e del cambiamento della persona”

(definizione ITAA)

L’AT è stata fondata dallo psicologo americano Eric Berne negli anni ’50 con l’idea di introdurre un sistema psicologico che non corrispondesse semplicemente alla concezione medica della guarigione da una malattia. L’A.T. infatti nega il connotato di malattia e cura vissuta passivamente dall’essere umano ed è basata su un modello decisionale

vis medicatrix naturae: il paziente possiede una pulsione innata verso la salute la cui crescita ha trovato ostacoli, compito del professionista è rimuovere questi ostacoli.

Il secondo compito è individuare le aree sane della personalità per rafforzarle e sostenerle.

Nell’applicazione professionale dell’A.T. il cliente, sia esso un individuo o un sistema, viene responsabilizzato fin dall’inizio a porsi come controparte attiva del professionista il cui compito non è quello di risolvere i problemi del cliente, bensì quello di aiutare a comprendere come finora si è bloccato dal risolverli da solo. 

L’Analista Transazionale, in contrasto col dogma istituzionalizzato secondo cui il cliente non deve sapere cosa stia succedendo durante gli incontri, dovrà invece mantenere il cliente informato su ciò che sta avvenendo via via che procede il percorso, mettendo al centro del processo di cambiamento il cliente stesso come maggior conoscitore di se stesso.

Questo approccio rivoluzionò il rapporto medico/paziente professionista/cliente, non solo inteso come rapporto umano, ma anche come rapporto verso la teoria.

Berne infatti sosteneva che il cliente dovesse poter avere accesso agli appunti sul caso e che fosse necessario porlo nella condizione di comprenderli e, per tale ragione, che il professionista avrebbe dovuto parlare in modo da farsi capire anche da un bambino di otto anni.

Su queste basi i teorici dell’AT, nel formulare la teoria, hanno esplicitamente scelto di usare un linguaggio semplice e comprensibile per descrivere i comportamenti e i processi umani.

Berne e i teorici che proseguirono il suo lavoro diedero meno attenzione alle speculazioni teoriche e agli elementi inconsci e maggiore attenzione a ciò che è osservabile e alle spiegazioni che “funzionano e servono”.

Questo approccio rivoluzionario alla teoria ben si adatta alla relazione di aiuto che io utilizzo, ovvero il counselling individuale, di gruppo, familiare, ma permette anche di portar le mie competenze in Azienda e in varie strutture (scolastiche, sanitarie associazionistiche). Questa teoria mi permette di far compiere in tempi brevi anche ai “non addetti ai lavori" analisi di dinamiche personali e del gruppo di lavoro anche molto complesse. Essi integrano nuove consapevolezze e competenze autonome e durature che permettono loro di individuare e agire i cambiamenti necessari per preservare un ambiente sano

La metodologia di intervento dell’Analisi Transazionale si fonda sulla contrattualità. Nel corso dei primi colloqui e per tutta la durata del percorso, vengono definiti degli obiettivi da perseguire e, all'occorrenza, rivalutati man mano che il percorso avanza. Il cambiamento che il cliente vuole ottenere viene quindi formulato in modo chiaro, esplicito e realizzabile, andando a costituire il contratto in un’ottica di accordo tra professionista e cliente, i quali hanno una responsabilitа congiunta nel lavorare per perseguirlo.

Il cliente è il solo ad avere il potere di agire il cambiamento, trasformando ciò che lo ostacola. 

Il professionista, da parte sua, ha invece la responsabilità nell’applicare un insieme di abilità e competenze tese a facilitare il Cliente nell’uso delle sue risorse personali e offrirgli l’opportunità di esplorare e riconoscere i propri schemi d’azione e di pensiero, aumentare il suo livello di consapevolezza, così da gestirsi in modo efficace e raggiungere un maggiore benessere. 

Anche le regole e le norme vengono definite nella fase iniziale del percorso, ad esempio la frequenza, il costo, la modalità di pagamento e le regole da seguire per le sedute saltate. In questo modo il rapporto è il più possibile trasparente e corretto, e crea la base per lo sviluppo di una sana fiducia.

Il lavoro si concentra sempre sul qui e ora; cioè, l’interesse è posto su quello che accade al cliente in questo momento della propria vita. La storia passata serve soltanto per capire da dove il cliente ha imparato le modalità disfunzionali che gli creano disagio nel presente, anche se l’attenzione è posta sempre su quello che non funziona adesso e su come sia possibile star meglio nel futuro. 

Ogni percorso termina con una fase di riapprendimento; cioè, il cliente impara nuove modalità più funzionali, alternative a quelle che lo facevano stare male ed è accompagnato nello sperimentarle in situazioni concrete, prima negli incontri con il professionista e in un secondo momento fuori, in autonomia.

In questo modo il cliente non si limita a comprendere perché sta male o cosa gli crea disagio, ma opera un cambiamento concreto, tangibile e osservabile, che gli consente, una volta finita il percorso, di affrontare le situazioni quotidiane con maggior serenità ed efficacia.

Strumenti: Info
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MINDFULNESS

Quella che noi oggi chiamiamo Mindfulness si riferisce in particolare all’esito del lavoro di Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare americano e meditante nella tradizione buddhista Theravada, che a partire dal 1979 propose un insegnamento introduttivo alla meditazione in contesti secolari come gli ospedali. 
Jon Kabat-Zinn inizialmente diede vita a un programma di otto settimane mirato alla la riduzione dello stress (Mindfulness-Based Stress Reduction - MBSR) e iniziò a utilizzarlo all’Università del Massachussetts con gruppi di pazienti che soffrivano di condizioni croniche.

Alla fine degli anni 90, erano già più di 400 gli ospedali e centri medici negli Stati Uniti dove veniva applicato l’MBSR.

La pratica di Mindfulness è uscita da tempo dal mondo sanitario per trovare applicazione anche nelle relazioni di aiuto, come il Counselling, nelle scuole, nelle carceri, nello sport e nelle aziende per affrontare molte delle problematiche sia fisiche che emotive legate allo stress. Questa pratica di meditazione per il benessere e per la riduzione dello stress è fortemente raccomandata nel Piano d'azione per la salute mentale 2013-2020 dell’OMS e sono innumerevoli gli studi pubblicati sulla sua efficacia.

La Mindfulness è una forma di meditazione universalmente accessibile e non dipende da sistemi di credenze o ideologie. Non occorrono competenze specifiche per praticarla né attitudini particolari: chiunque può approcciarsi alla Mindfulness e sperimentarsi.


Personalmente incontro la Mindfulness dopo aver praticato molti anni yoga e sperimentato diverse pratiche meditative con diversi insegnanti. L’ho portata nella mia quotidianità durante il lockdown del 2020 quando avevo riscoperto il bisogno profondo di tornare a essere la migliore ancora di me stessa, in un momento dove il senso di inquietudine e impotenza erano pervasivi.

In questi anni divento istruttrice Mindfulness, propongo percorsi intensivi (MBSR) e integro l’approccio Mindfulness ai percorsi individuali  anche con esercizi mirati al bisogno del cliente.

Da allora porto questo approccio anche nella mia professione perché sento l’esigenza di accostare alla Analisi Transazionale uno strumento che permetta al cliente non solo di rispondere ai tanti perché dei propri processi mentali, emotivi e comportamentali, ma anche di poterli accogliere senza giudicarli né rinnegarli, introducendo un modo profondamente diverso di porsi in relazione con le proprie esperienze, anche quelle negative. Una gran quantità di pensieri negativi deriva dalla critica che il soggetto fa a sé stesso per il fatto di sentirsi ansioso, abbattuto o a disagio. A questi pensieri negativi (primari) che alimentano i disagi emotivi, si aggiungono ulteriori pensieri improduttivi (secondari) su di sé. Questo meccanismo di autoaccusa e autobiasimo genera una spirale che dà origine al ruminio depressivo: la persona si pone così in una condizione di «nemica» di sé stessa, anziché di «alleata» di sé stessa. L'allenamento alla consapevolezza permette di affinare l'attenzione verso questi meccanismi che deteriorano l'umore e depotenziano le capacità di ripresa emotiva o la prevenzione delle recidive da stress di varia natura.


Attraverso semplici esercizi, si introduce un modo profondamente diverso di porsi in relazione con la propria esperienza. Con la costanza della pratica si manifesta uno sviluppo di risorse interne e autonome che permettono alla persona di mobilitare le capacità sia per stare con la propria esperienza, qualunque essa sia, incontrandola anziché giudicandola, sia per trovare nuovi modi per relazionarsi anche alla sofferenza.

Mindfulness è quindi una modalità di prestare attenzione, momento per momento, nell'hic et nunc (qui ed ora), in modo intenzionale e non giudicante, al fine di risolvere o prevenire la sofferenza interiore e raggiungere un'accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza che comprende: sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni.

Migliorare questa modalità di prestare attenzione permette di cogliere, con maggiore prontezza, il sorgere di pensieri negativi che contribuiscono al malessere emotivo. La padronanza dei propri contenuti mentali e degli stili abituali di pensiero (capacità di automonitoraggio e metacognizione) permette maggiori possibilità di esplorazione, espressione e cambiamento di tali contenuti.

Essa è dunque un modo per entrare in contatto con ciò che succede dentro e fuori di noi, senza giudizio e con profonda accettazione; un modo per prendersi cura del corpo e della mente, sviluppando la capacità di stare nel presente; un metodo sistematico e autonomo per gestire stress, dolore e malattie, ma anche per affrontare efficacemente le sfide della vita quotidiana.

Strumenti: Benvenuti

MBSR

Il programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) è un percorso di Mindfulness online di 8 settimane.

Una serie di 8 incontri live, condotti da Valentina, con tanto spazio per praticare, condividere, fare domande e sentirti connesso con te stesso e con gli altri.

Durante gli incontri potrai contattare le tue risorse interiori e la capacità di rispondere con presenza alle sfide di ogni giorno, anche quelle più intense e inaspettate.

Ideato nel 1979 da Jon Kabat-Zinn, il programma MBSR è, ancora oggi, il percorso con la migliore reputazione internazionale sul piano della validazione scientifica.

PER CHI È IL PROGRAMMA MBSR ONLINE

Il programma MBSR è una proposta adatta sia ai principianti assoluti della Mindfulness, sia a tutti i praticanti esperti che vogliono tornare a coltivare la mente del principiante.

Si rivolge:

  • a chiunque stia attraversando un periodo difficile, per ragioni familiari, lavorative, di salute o sentimentali

  • a chi sente la necessità di accedere alle proprie risorse interiori – le abbiamo tutti, dobbiamo solo coltivarle – per gestire l’emotività e lo stress, imparando a rispondere anziché reagire alle inevitabili sfide che la vita presenta

  • a tutti coloro che desiderano vivere con maggior consapevolezza, migliorando l’attenzione, la capacità di regolazione emotiva, la relazione con sé stessi e con gli altri

PERCHÉ PARTECIPARE AL PROGRAMMA MBSR ONLINE

Chi partecipa al programma MBSR riferisce:

  • maggiore padronanza dello stress

  • riduzione dell'ansia e delle rimuginazioni

  • miglioramento dell’umore e aumento delle emozioni positive

  • maggiore empatia e una relazione più serena con sé stesso e con gli altri

  • riduzione del dolore percepito e maggiore capacità di gestirlo nei casi di dolori cronici.

Strumenti: Testo
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MATERNITÀ E FAMIGLIA

Counselling perinatale e genitoriale

Si dice che avere un figlio e diventare genitore ti cambi la vita, che sia l’esperienza più rivoluzionaria, più arricchente. Come mamma e come professionista sono felice di confermarlo.

Tutto questo accade perché nel percorso che va dal primo pensiero di avere un figlio ai primi giorni di asilo si attraversano diverse fasi, che portano con sé domande, idee, confronti, conflitti e scelte, così numerosi e importanti come mai ci si è trovati ad affrontare nel corso della precedente esperienza.

Tutto ciò, accompagnato dal miracolo di una nuova vita, permette di crescere, migliorarsi, risanarsi ed emozionarsi in modo sorprendente, ma comporta anche grandi fatiche, dubbi, conflitti o paure e, talvolta, può far nascere la sensazione di trovarsi al centro di un groviglio di cui non si trova il capo.

“Sono pronta a diventare mamma?” “Sarò un papà all’altezza di questa responsabilità?”

“Ho strani pensieri e paure è normale?”

“Non sono riuscita ad allattare e mi sento in colpa…”

“Allatto al seno ma mi pesa molto…”

“Come posso gestire lo stress che mi provoca il rapporto con i nonni?”

“Come posso far conciliare il lavoro con l’ accudimento di mio figlio?”


Con gli strumenti della mia professione aiuto le mamme e i papà ad attraversare queste fasi e molte altre, a rispondere a dubbi, paure, conflitti interni, o di relazione familiare. 

Durante i miei studi in A.T. mi sono appassionata allo sviluppo infantile sia con una tesi sulla teoria dell’Attaccamento e i Cicli di Sviluppo Infantile di Pamela Levin, sia occupandomi del mondo della donna e della famiglia, operando nel campo della violenza e del maltrattamento domestico, compreso quello subito o assistito dai minori, ma è stata la maternità che mi ha portato a confrontarmi con tematiche che hanno ampliato il mio focus di intervento professionale, creando un approccio “realistico e pragmatico” alle dinamiche perinatali e genitoriali.

Il Counselling Perinatale e Genitoriale si prefigge il compito di andare incontro alle esigenze della maternità e dell’intera famiglia in modo concreto, per questa ragione i percorsi si svolgono nell’arco di pochi incontri e sono mirati alla risoluzione di un problema per volta. Gli incontri si tengono, eventualmente, anche a domicilio o online, con il preciso scopo di ottenere efficacia in tempi brevi, nella consapevolezza che domani vi sarà un’altra fase in cui sperimentarsi ed emozionarsi.

Risorse gratuite

Dal 2020 sono entusiasta co-fondatrice e responsabile sviluppo del progetto di rete solidale MammaSmart, incontri online gratuiti con professionisti del settore che possono aiutarti a trovare sostegno, risposte e risorse per affrontare il quotidiano in modo più sereno. Vieni a trovarci!

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